Oggi vorrei parlare della cuffietta per i bambini usata soprattutto nelle generazioni precedenti. Accessorio oltretutto utilizzato anche per gli adulti, soprattutto le donne, quando dedicavano il loro tempo alle faccende di casa, per dormire e come ornamento di bellezza.
Oggi la possiamo ritrovare solo in alcune culture come quella orientale, alcuni stati dell'africa, nella religione mussulmana..
Ma, possiamo chiederci: a cosa serve? Quali sono le sue origini? E perché oggigiorno ne abbiamo perso il suo uso?
Il suo utilizzo pratico è sempre stato quello di proteggere la testa dalle diverse variazioni climatiche; creando anche dei prolungamenti come visiere o copri orecchie. La sua importanza la deve anche ad un utilizzo estetico, visto che questo accessorio sulla testa offre anche una visione di maggior statura.
Gli antichi guerrieri utilizzavano cappelli e caschi nelle loro guerre, aggiungendovi accessori terrificanti al fine di intimorire i loro rivali.
Ed infine nella nobiltà si usavano come distintivo per le varie caste sociali.
Ritornando a noi.. La cuffietta per i bambini comunque ha le sue origini in questi accessori maggiormente addobbati per gli adulti.
Non ci sono dubbi che la sua forma primordiale è la nostra cuffietta, utilizzata per coprire il capo da variazioni climatiche soprattutto.
Lavorando con i bambini ed osservando da più vicino questa sua funzione mi son resa conto che non svolge solo questo compito.. I bambini hanno questa loro testolina così esposta ad agenti esterni, che vederla scoperta dà veramente la sensazione che possa venir ferita in qualsiasi momento. I neonati non hanno ancora la protezione di un cuoio capelluto, la maggior parte di essi durante i primi mesi hanno ancora la crosta lattea che rende questa parte del loro corpo estremamente sensibile.
Protezione è la parola che sento più vicina al suo vero utilizzo. Protezione è ciò che sente il neonato.. Almeno fino ai 10 mesi la cuffietta offre una meravigliosa sensazione di calore, a tal punto che fra bambini con essa e bambini senza, questi ultimi saranno solitamente i bambini che piangono con più facilità o che comunque sono i più alterati del gruppo.
Toccare a mani nude la testina del bambino è quasi come sfiorare una parte di lui che è troppo delicata per il nostro tatto..
Basarmi in questa esperienza non è stata l'unica fonte da cui ho ricavato queste considerazioni.. Ne ho provato l'effetto anche personalmente, usando un velo per la testa come le donne dell'oriente o come facevano le nostre nonne o bisnonne! … Beh, la sensazione è davvero.. rassicurante! E' come se d'improvviso qualcosa di sacro copre qualcosa di altrettanto sacro, trasformando addirittura la verticalità del corpo, che aumenta nella sua dignità.