giovedì 11 febbraio 2010

I miei capricci...

Sono spesso provocati dall'ampia scelta che ho di fronte... dai mille punti di vista che ogni persona attorno a me pone, perchè?
La sensibilità di un bambino inizia dal momento della sua nascita. Lui che è nato e non ha formato nulla ancora, ma porta in sè il suo essere come un piccolo seme, è aperto a ricevere tutte le esperienze dell'ambiente per viverle con tutto se stesso. Un adulto riesce a vivere un'esperienza con il corpo ma non con la mente, o viceversa, riesce a dividere se stesso... Un bambino non ha questa capacità; e forse è un dono... perchè è capace di ESSERE L'ESPERIENZA STESSA
A volte mi risulta difficile spiegare in parole questo loro mondo... ma spero che siano abbastanza chiare... e se qualcuno di voi sa spiegarlo meglio... vi prego di dare il vostro contributo :-)
E' che osservo spesso le situazioni tipiche, che s'incontrano per strada, in locali, nei negozi, anche dentro casa... tra figli e genitori, tra bambini e tate, nipotini e nonni... E quelli che spesso noi chiamiamo "capricci" e che definiamo come una loro maniera di ribellarsi, di non saper stare al mondo, di essere definiti quasi come un adulto che preditatamente si organizza in mente una situazione per mettere in scena poi tutto uno spettacolo fatto apposta per sconvolgere la pace dell'adulto... in molti casi non è ciò che sembra.

Il più delle volte, purtroppo, siamo noi a preparare il terreno fertile per questi cosidetti "capricci"...

Gli iniziamo ogni volta che diamo al bambino troppe scelte, pensando che la sua delicata mente sia già in grado di fare questo tremendo sforzo; procuriamo perturbazioni quando il nostro tono (soprattutto) di fronte a loro assume quell'atteggiamento quasi di sfida, quando lasciamo nell'aria quell'umorismo che non sono pronti a ricevere ancora
Ma pensiamo che va tutto bene... perchè loro rispondono come adulti e fanno discorsi da grandi, ma loro sono spugne! Certo che lo fanno! Fanno quel che vedono intorno a loro, ma durante secoli si è vissuta la tradizione di un'infanzia pura, che crede nelle favole, che crede nella sincerità e l'adulto è colui che è grande... grande di altezza, ma soprattutto grande nell'animo.. l'adulto sa fare cose grandi :-) ammirevoli .. in città sembra un po di meno, ma è solo una questione di scelta.

I bambini son sensibili a tutto... le luci, i colori, i suoni, le immagini... ci si preoccupa che negli asili o nelle case l'unica cosa che debbano fare sia "divertirsi"... questo divertimento porta ansia nella sua anima, lo porta ad essere adulto troppo in fretta, e questo dar tutto... fa nascere in lui la, non so come definirla, forse "maleducazione" verso l'adulto che è pronto a dar quel che desidera il bambino purchè lo lasci in pace, purchè non rompa nulla, purchè stia zitto ed il bambino può essere se stesso solo in alcuni spazi, magari il parco, ed in tempi stabiliti dai ritmi dell'adulto.

Non siamo stati noi ad invitare questa creatura qui?

Invitiamo un ospite a casa e non ci preoccupiamo della sua cura?

Uno stimolo è un mondo grande e magico per il fanciullo...
e lui, ora, vive in un luogo che gli offre stimoli in quantità elevate

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L'altro giorno in TV, in un programma di cucina, tre bambini preparavano delle polpettine aiutati da due signore... La presentatrice alla fine si rese conto di qualcosa: il silenzio dei bambini e la concentrazione che avevano dedicato alla preparazione di questa pietanza.
Disse allora: "Vedete cosa dovete fare con i vostri bambini per farli stare in silenzio?"...
In fondo, fu un'osservazione giusta vista da un punto di vista... aggiungerei:
far queste cose, non è solo un "far stare in silenzio", ma un "fare assieme" al bambino; per insegnare quelle cose meravigliose che l'essere umano sa compiere con le sue mani... e aver la pazienza di aspettare il risultato di quel tempo passato a lavorare per poi poter offrire agli altri quel suo frutto

lunedì 8 febbraio 2010

SI, Puoi toccare :-)

.. Certo, bambino caro...
tu puoi toccare.. il mondo che ti circonda, le cose che esistono.
Mia responsabilità non è dirti "non toccare", ma... se è proprio pericoloso per te... permittimi: aiutarti ad imparare a toccare alcune cose... altre toccale pure... ed altre ancora, permettimi riflettere se è un bene per te porle nell'ambiente che ti circonda

Tu conoscerai attraverso il tatto,
ed impararei il servizio di ogni oggetto a tua disposizione

Avvicinati, Raggiungi...
e conoscerai la serenità che ti porta l'essere libero,

Imparerò da te
che mi permetti riflettere se tutto quel che porgo intorno a Te vale la pena essere toccato...

Magari scopro timidamente che qualcosa fu solo un mio capriccio da adulto e se proprio ci tengo... concedimi trovare un luogo sicuro per quel oggetto e lasciare così sicurezza intorno a Te,
ma soprattutto...
voglio restar tranquillo comtemplando la tua necessità di chiederti... " e questo che cos'è?... e questo cosa fa?"... senza sentirmi in panico per ogni tuo divino movimento