lunedì 26 luglio 2010

Libera educazione

Parlando con un amico sull'educazione dei nostri giorni, mi son trovata di fronte alla grata sorpresa di conoscere l'esistenza di un tipo di educazione basata ancor con più volontà e presa di coscienza sul fatto che anche e soprattutto in un ambiente educativo scolastico, gli adulti non sono insegnanti di qualcosa, non sono coloro che impongono le regole del mondo all'infanzia e nemmeno con mezzi sottili portano il bambino a far ciò che lui vuole, ma piuttosto assumono con amore che l'adulto per il bambino è semplicemente il suo accompagnatore nella sua continua crescita. Bambino ed adulto crescono insieme condividendo ciò che sono, con i suoi spazi di comunione, di incontro, i momenti di interiorità in un ambiente che non esige nulla, ma è solo un invito che ti sussurra: sii ciò che sei

Esistono tappe evolutive fondamentali, le piu importanti segnate dai lunghi periodi dei settenni ed in ognuna di queste ulteriori tappe di crescita che hanno bisogno di essere rispettate perchè il bambino, un giorno, diventi adulto libero
La scuola diventa così uno spazio di convivenza quotidiana, come se fossimo in quelle famiglie di tanto tempo fa, dove una mamma spesso accompagnata da un altro adulto, era chi aveva cura di tanti bambini.. ma non troppo.. 7 per esempio

In queste scuole le famiglie diventano i principali protagonisti giacchè in maniera attiva partecipano alla vita della scuola e creano un legame forte con gli stessi educatori, se non sono addirittura loro stessi coloro che creano questa realtà diventando educatori dei loro stessi figli

Nella loro vita quotidiana non esistono programmi da seguire, ma un ascolto continuo ed attento alle esigenze del bambino; un esempio: un'amica che lavora in queste scuole mi spiegava che un giorno i bambini stavano disegnando e fra i loro disegni ci fu uno di un bambino che aveva disegnato un treno, ammirato da molti altri bambini; nel gruppo c'èra un bambino che non conosceva il treno, chiese che cos'è perchè lui non l'aveva mai visto.. E da questa semplice situazione nacque l'idea da parte della maestra di organizzare un giorno una visita al museo dei treni... Beh, che dire... che la richiesta di un bambino venne ascoltata con un azione concreta e amorosa, chi potè vedere per la prima volta un treno.. Ed il resto dei bambini naturalmente fu felice di vivere questa bellissima esperienza.

Gesti come questi aprono il bambino ad una curiosità verso il mondo dipinta di tenerezza, e l'adulto è una presenza attiva e protettrice nella sua esplorazione del mondo

giovedì 22 luglio 2010

Imitazione

I nostri bambini
sono i bambini di tutto il mondo
I nostri insegnamenti
sono solo lezioni per noi e non per loro
I loro gesti
sono messaggi per tutti

Nel loro mondo colmo di imitazione
vedremo specchi del nostro comportamento
Siamo degni di essere imitati?
Possiamo rimproverar loro ciò che hanno imparato da noi?

Amore Amore
Agisci come se fossi Amore
Si, possiamo farlo

mercoledì 21 aprile 2010

La cuffietta per il neonato

Oggi vorrei parlare della cuffietta per i bambini usata soprattutto nelle generazioni precedenti. Accessorio oltretutto utilizzato anche per gli adulti, soprattutto le donne, quando dedicavano il loro tempo alle faccende di casa, per dormire e come ornamento di bellezza.

Oggi la possiamo ritrovare solo in alcune culture come quella orientale, alcuni stati dell'africa, nella religione mussulmana..

Ma, possiamo chiederci: a cosa serve? Quali sono le sue origini? E perché oggigiorno ne abbiamo perso il suo uso?

Il suo utilizzo pratico è sempre stato quello di proteggere la testa dalle diverse variazioni climatiche; creando anche dei prolungamenti come visiere o copri orecchie. La sua importanza la deve anche ad un utilizzo estetico, visto che questo accessorio sulla testa offre anche una visione di maggior statura.

Gli antichi guerrieri utilizzavano cappelli e caschi nelle loro guerre, aggiungendovi accessori terrificanti al fine di intimorire i loro rivali.

Ed infine nella nobiltà si usavano come distintivo per le varie caste sociali.


 

Ritornando a noi.. La cuffietta per i bambini comunque ha le sue origini in questi accessori maggiormente addobbati per gli adulti.

Non ci sono dubbi che la sua forma primordiale è la nostra cuffietta, utilizzata per coprire il capo da variazioni climatiche soprattutto.

Lavorando con i bambini ed osservando da più vicino questa sua funzione mi son resa conto che non svolge solo questo compito.. I bambini hanno questa loro testolina così esposta ad agenti esterni, che vederla scoperta dà veramente la sensazione che possa venir ferita in qualsiasi momento. I neonati non hanno ancora la protezione di un cuoio capelluto, la maggior parte di essi durante i primi mesi hanno ancora la crosta lattea che rende questa parte del loro corpo estremamente sensibile.

Protezione è la parola che sento più vicina al suo vero utilizzo. Protezione è ciò che sente il neonato.. Almeno fino ai 10 mesi la cuffietta offre una meravigliosa sensazione di calore, a tal punto che fra bambini con essa e bambini senza, questi ultimi saranno solitamente i bambini che piangono con più facilità o che comunque sono i più alterati del gruppo.

Toccare a mani nude la testina del bambino è quasi come sfiorare una parte di lui che è troppo delicata per il nostro tatto..

Basarmi in questa esperienza non è stata l'unica fonte da cui ho ricavato queste considerazioni.. Ne ho provato l'effetto anche personalmente, usando un velo per la testa come le donne dell'oriente o come facevano le nostre nonne o bisnonne! … Beh, la sensazione è davvero.. rassicurante! E' come se d'improvviso qualcosa di sacro copre qualcosa di altrettanto sacro, trasformando addirittura la verticalità del corpo, che aumenta nella sua dignità.


 

 

domenica 14 marzo 2010

Sin miedo

Tu corazón plenamente abierto al mundo
sabiendo que todo es bueno, bello y sabio
Conociendo la Tierra que es casa de todos nosotros,
vives con sencillez y alegría

Gracias, porque tu ejemplo
es el don que recibo de lo que un día fuimos tambien nosotros

lunedì 8 marzo 2010

La goccia pura

C'era una volta una piccola goccia di acqua..
Lei era scesa sulla terra assieme a tante tante sorelle ... ma durante la discesa, mentre le sue sorelle si poterono posare chi sulla terra, chi venne bevuta dagli animali, chi venne presa dalla mano di un bambino giocando, chi cadde nel grande oceano... lei poverina cadde su una foglia di una pianta che non assorbiva l'acqua
Spaventata da questo... continuava ad essere una piccola goccia di acqua, fresca e delicata.
Udì all'improvviso una vocina che le chiese: chi sei? La piccola goccia di acqua non riusciva a vedere chi le parlava, ma rispose con gentilezza: "Sono una gocciolina di acqua, scesa sulla Terra per servire come meglio posso. Ma ahime! Una disgrazia credo è caduta su di me; perchè son caduta sulla foglia di questa pianta che credo non mi vuole proprio"
Con un dolce saltellino... spuntò da sotto la foglia un cappellino tutto giallo.. e poi il viso di una fanciulla tanto bella.. che aveva piccole piccole ali. "Cara goccina di acqua, forse mi puoi aiutare: io sto cercando una goccia di acqua pura darla da bere alla mia mammina che è stata colpita da un grave male; una fata del bosco mi disse di cercare una goccia di acqua pura ed io ho cercato in ruscelli, laghi, stagni, fiumi, perfino nell'oceano! Ma non c'è stato nulla da fare... mia mamma ogni giorno sta sempre più male"
Allorchè la goccina di acqua disse: "Posso venire con te? Possiamo provare insieme se è questo il cammino che mi è stato affidato"
Così la goccia di acqua saltò sulla mano della fanciulla, che con una delicata spinta si elevò sopra la vegetazione ed insieme partirono per andare alla grotta dove era stesa la mamma malata.
"Mamma", disse la fanciulla arrivate sull'uscio della grotta, "Guarda mamma... ho con me una goccia di acqua; forse è la goccia di acqua pura che serve a te per guarire"
"Oh mia cara bimba, non riposi un solo giorno, non preoccuparti per me". All'udir queste parole la gocciolina disse: "Cara signora, mi permetta servirle nel migliore dei modi. Sono scesa sulla Terra ma non ho ancora trovato il mio destino... Io mi dono a Lei e serena sia la sua guarigione"
Così la fanciulla porse la mano sulla bocca della mamma, che appena sentì freschezza della gocciolina un brivido percorse il centro del suo corpo e la goccia pura di acqua scese, scese fino al suo cuore e lì si trasformò in sangue abbondante.
Mamma e figlia sorrisero dinnanzi al miracolo e da quel giorno ogni volta che pioveva, benedivano l'acqua pura che scendeva augurando ad ognuna delle nuove goccioline di trovar presto il loro cammino.

giovedì 11 febbraio 2010

I miei capricci...

Sono spesso provocati dall'ampia scelta che ho di fronte... dai mille punti di vista che ogni persona attorno a me pone, perchè?
La sensibilità di un bambino inizia dal momento della sua nascita. Lui che è nato e non ha formato nulla ancora, ma porta in sè il suo essere come un piccolo seme, è aperto a ricevere tutte le esperienze dell'ambiente per viverle con tutto se stesso. Un adulto riesce a vivere un'esperienza con il corpo ma non con la mente, o viceversa, riesce a dividere se stesso... Un bambino non ha questa capacità; e forse è un dono... perchè è capace di ESSERE L'ESPERIENZA STESSA
A volte mi risulta difficile spiegare in parole questo loro mondo... ma spero che siano abbastanza chiare... e se qualcuno di voi sa spiegarlo meglio... vi prego di dare il vostro contributo :-)
E' che osservo spesso le situazioni tipiche, che s'incontrano per strada, in locali, nei negozi, anche dentro casa... tra figli e genitori, tra bambini e tate, nipotini e nonni... E quelli che spesso noi chiamiamo "capricci" e che definiamo come una loro maniera di ribellarsi, di non saper stare al mondo, di essere definiti quasi come un adulto che preditatamente si organizza in mente una situazione per mettere in scena poi tutto uno spettacolo fatto apposta per sconvolgere la pace dell'adulto... in molti casi non è ciò che sembra.

Il più delle volte, purtroppo, siamo noi a preparare il terreno fertile per questi cosidetti "capricci"...

Gli iniziamo ogni volta che diamo al bambino troppe scelte, pensando che la sua delicata mente sia già in grado di fare questo tremendo sforzo; procuriamo perturbazioni quando il nostro tono (soprattutto) di fronte a loro assume quell'atteggiamento quasi di sfida, quando lasciamo nell'aria quell'umorismo che non sono pronti a ricevere ancora
Ma pensiamo che va tutto bene... perchè loro rispondono come adulti e fanno discorsi da grandi, ma loro sono spugne! Certo che lo fanno! Fanno quel che vedono intorno a loro, ma durante secoli si è vissuta la tradizione di un'infanzia pura, che crede nelle favole, che crede nella sincerità e l'adulto è colui che è grande... grande di altezza, ma soprattutto grande nell'animo.. l'adulto sa fare cose grandi :-) ammirevoli .. in città sembra un po di meno, ma è solo una questione di scelta.

I bambini son sensibili a tutto... le luci, i colori, i suoni, le immagini... ci si preoccupa che negli asili o nelle case l'unica cosa che debbano fare sia "divertirsi"... questo divertimento porta ansia nella sua anima, lo porta ad essere adulto troppo in fretta, e questo dar tutto... fa nascere in lui la, non so come definirla, forse "maleducazione" verso l'adulto che è pronto a dar quel che desidera il bambino purchè lo lasci in pace, purchè non rompa nulla, purchè stia zitto ed il bambino può essere se stesso solo in alcuni spazi, magari il parco, ed in tempi stabiliti dai ritmi dell'adulto.

Non siamo stati noi ad invitare questa creatura qui?

Invitiamo un ospite a casa e non ci preoccupiamo della sua cura?

Uno stimolo è un mondo grande e magico per il fanciullo...
e lui, ora, vive in un luogo che gli offre stimoli in quantità elevate

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L'altro giorno in TV, in un programma di cucina, tre bambini preparavano delle polpettine aiutati da due signore... La presentatrice alla fine si rese conto di qualcosa: il silenzio dei bambini e la concentrazione che avevano dedicato alla preparazione di questa pietanza.
Disse allora: "Vedete cosa dovete fare con i vostri bambini per farli stare in silenzio?"...
In fondo, fu un'osservazione giusta vista da un punto di vista... aggiungerei:
far queste cose, non è solo un "far stare in silenzio", ma un "fare assieme" al bambino; per insegnare quelle cose meravigliose che l'essere umano sa compiere con le sue mani... e aver la pazienza di aspettare il risultato di quel tempo passato a lavorare per poi poter offrire agli altri quel suo frutto

lunedì 8 febbraio 2010

SI, Puoi toccare :-)

.. Certo, bambino caro...
tu puoi toccare.. il mondo che ti circonda, le cose che esistono.
Mia responsabilità non è dirti "non toccare", ma... se è proprio pericoloso per te... permittimi: aiutarti ad imparare a toccare alcune cose... altre toccale pure... ed altre ancora, permettimi riflettere se è un bene per te porle nell'ambiente che ti circonda

Tu conoscerai attraverso il tatto,
ed impararei il servizio di ogni oggetto a tua disposizione

Avvicinati, Raggiungi...
e conoscerai la serenità che ti porta l'essere libero,

Imparerò da te
che mi permetti riflettere se tutto quel che porgo intorno a Te vale la pena essere toccato...

Magari scopro timidamente che qualcosa fu solo un mio capriccio da adulto e se proprio ci tengo... concedimi trovare un luogo sicuro per quel oggetto e lasciare così sicurezza intorno a Te,
ma soprattutto...
voglio restar tranquillo comtemplando la tua necessità di chiederti... " e questo che cos'è?... e questo cosa fa?"... senza sentirmi in panico per ogni tuo divino movimento